Capire.
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Nubi cavalcate dal bianco
in una giornata afosa,
il mio cane disteso sull’erba rada,
annoiato sbircio le mosche sulla finestra,
leggero il vento, che non sento in casa, muove
le foglie dei fiori |
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Giornale.
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Aspetto la domenica mattina,
mi sdraio annoiato
nella stessa, ripetitiva, consuetudine di leggere,
non cerco immagini, ma pensieri nuovi
che mi possano far viaggiare
e mi ripeto, sempre con ansia, ad aspettare. |
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Fiori.
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Nello spazio che ho, alcuni fiori ci stanno,
mi muovo verso loro
per sentire i colori,
fisso nella mente quello che percepisco, senza
guardare,
anche se passo vicino e li posso toccare. |
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Sedie.
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Fisse,
nella casa abbandonata da te,
le sedie che tu hai voluto,
mi guardano,
stupito dall’attenzione, non penso più
a te. |
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Normalità.
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Un giorno è passato
quasi normale
aspetto, sempre, che tutto sia uguale. |
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Mattino.
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Aspetto il mattino,
con la voglia di fumare
e di te, vestita di poche cose
che posso togliere.
Le tue gambe, i tuoi seni
guardo. |
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