Raccolta poesie di:

Cupid DeLockeBiografia


Indice della raccolta:


Di nascosto. Per il motivo.
Cadute dagli occhi rossi. Dentro o fuori.
L'attesa di ogni attimo.

 

Di nascosto.
Di nascosto come sono un’ombra, raccolto
Appena il suono di uno sporco
ruvido e aggraziato.
Parole su impronte antiche e un
fiume dall’angolo viziato.
Ecco che cerco ancora coraggio e altro
che viene da solo lento
triste accompagnato
senza punti a capo 
e  forse  pieno di
veleno grigio.
Vivo e stanco
più pesante su entrambi i lati, disconnessione impensabile
di zucchero e vene nuove
lascia pure affogare
la bocca tira giù la caviglia e in un 
verso crea il respiro
spezzo coraggio, il caro vespaio
liberato   stavolta non
ha prezzo
tra poco ingoio la mattina e dell’alba
 ne farò timore e varco nuovo
e asciugami le labbra quando ancora
l’ho chiesto un anno fa.



Per il motivo.
Per il motivo che alcuni nascondono irrequieti
sono luce ed acqua,sono quel rubino cieco che ascolta
denso e assordante,un sottile fumo che muove tra le mani
e le mani golose che accordano il pensiero in un unico bisbiglio.

Non negherò il dolore
non negherò il cambiamento
dentro un solo grido cicatrizzato,
mescolo acido verde e soffice zucchero
bambini dagli occhi cuciti che innalzano il lamento.

Il bosco è più fitto di sempre
la giovane fanciulla chiama a raccolta
Brivido e Tormento
mi ascolterai ancora quando le mie parole 
si ingialliranno sotto una tenue pioggia di spirali? 
Il sangue sparso intorno
la testa resta accesa
e soffoca
mentre da lontano un fanciullo
dal corpo di ragno tesse la Paura 
che non fu mai provata, e dice:
"niente sarà più come prima  niente sarà più come prima
niente sarà più come prima...".

Sto perdendo l'intuizione che mi rese grande
davanti alle perle che erano i suoi occhi,
e il suo corpo che si muta in corallo
poco più in là dell'isola di Prospero,
dove lei mi aspetta e sulla riva più lontana agita le mani
sarò cosi forte?
Grande abbastanza da poter scegliere?
Così diverso da essere scelto? 
Senza riconoscere lo strano cambiamento dentro di me
quando la volontà si oppose alla carne,
ho visto la mia vita che sbocciava,
i colori della compassione mi rendono crudele,
mentre la mia unica verità sono stati tutti i miei errori.

Hai mai ascoltato le parole che canto nelle mie canzoni?
sono per la ragazza che ho sempre amato
può un assaggio d'amore essere tanto cattivo?

Desolato e vuoto il mare,
un vecchio fiore che secerne veleno verde
tra i corpi mutilati e legati
stringimi ancora
scrivi la mia storia
il mio amore non è stato mai abbastanza.

Ultima candela, il fumo basso 
tutto è sporco, e sta danzando
il mondo rabbrividisce quando al verme spuntano le ali
un giovane sacrificio e una lunga malattia,
in un'alba malata di droga,
cera conficcata nella pelle brucia 
disperata il suo cervello dimenticato
e pipistrelli con facce da bambini
nella luce viola passavano 
e spezzavano il lamento,
mentre su nel cielo si rovesciavano torri
e ho bisogno di luci nude da trovare 
qui intorno per chiamare ancora il mio nome,
scovare il Pieno e tenere il Resto.

Possa il re della disperazione essere dannato per sempre
e proprio addosso,sul viso che cola via gli occhi
e stridula brandelli opachi,
ormai le labbra bruciate e pallide e smorte di baci,
e i segni della notte che arrampicano sottili il nero del ghigno
sei quel germoglio che si rifiuta di sbocciare
mentre tendi i tuoi lunghi capelli neri
e arpeggi musica distorta come un sogno
appannato e sfuocato, butto via una lacrima
e dopo i fuochi, il giusto e le gite domenicali
dopo l'alternarsi di tutto questo
il vivere e il morire
dopo l'avvento di mille stagioni
e i fuochi,e il significato di tutto
e il tuo cuore intaccato e il vuoto della giovinezza
ho conosciuto il silenzio del mondo.




Cadute dagli occhi rossi.
Accettami manipolato come polvere nella gola
che ambisce sconsiderati irrequieti
vermi di bronzo
addosso le pareti nella cavità anonima.
E bagnata
appena fuori il sospiro
del troppo sazio e 
incantato nello sguardo benevolo
del dio infinito.
Privo di simboli e numeri
privo di codici e chiavi d’accesso
Acceso
ma tuttavia
distante o
assiderato
ancora in quel colpo
che raramente lacera e accomuna occhi
salati brivido e sudore.
Danza ancora 
 la pallida compagna
di pagine già scritte
tenta un profondo
gemito da far ridestare a sera
e tra il tonfo bianco della devastata
offesa il peso è gettato
sotto cadute dagli occhi rossi.



Dentro o fuori.
Dentro o fuori, al primo bacio il dolore del morso
Non c’è niente di simile e mescolo il sangue e
Cerco di crearne il più possibile
Da una semplice forma, il mutamento estraneo 
alla mia razza.
Mi prendi in giro? È questo il tuo desiderio
meno sospirato?  Da lontano, sembravi
decisamente assente, un piatto di cenere bagnata
e detestabile
e questo è tutto quello che offro 
a un dimenticato come te, gemito spinto nel 
caldo confortante di un’onda.
Taglio via tubi di carne viola e ne faccio
L'attrazione
curiosa da assaggiare
disgusta la posta in palio e
chiede più sangue, danzando su oggetti metallici
che distillano  ciò che non ti sembra mai
ora il rosso si è schiarito, lasciando tempo e
modo al graffio di rincorrere
tra piacere e droga grigia strappa una promessa
il bacio più  lungo, l’aspetto di un folletto sul
mare le grandi unghie dai modi di un bambino.



L'attesa di ogni attimo.
Accetto, non mi rivedrete più
ogni cosa ben assecondata e dimenticata, 
sarò molto più lontano 
sarò diverso come gli altri mi hanno
sempre sognato.
Mai una parola uguale a un’altra, la strada è più
umida e scivolosa mentre non fanno altro che
colpirmi tentando di evitarmi
il drago rosso dalle ali recise
cambio pelle
nella paura
e tengo stretti i timori più grandi e assolvo i traditori
ingerendo schiuma nera e teneri e corrosivi
divieti di accesso.
È un unico racconto ombroso e soffocante
è solo un tassello sperduto tra i tasti e tenuto
in caldo sotto i versi
ora avverto più dolore di quanto ne abbia mai provato
e tuttavia bevo via il  mio sudore e imbevo lingua
e labbra e sento più conforto, l’amore che
non donerò mai
conobbi la resistenza della vergogna
conobbi la distanza e la forma.
È questo il mondo di cui non potrai mai fare a meno?
E in silenzio e nel sale denso del mare
conobbi l’attesa di ogni attimo.


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Data di pubblicazione 16/12/2000 - Ultimo aggiornamento 18/12\2000
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